Il convento dei Cappuccini di Villafranca di Verona sorge nei pressi del castello scaligero. La maestosità dell’antica fortezza fa apparire ancora più umile l’abitazione e la chiesa dei frati.
I Cappuccini risiedono in questo luogo dal 1837, ossia da quando fecero ritorno a Villafranca dopo la soppressione napoleonica. In precedenza, già dal 1586 avevano dimorato in un piccolo convento lungo la via che conduce a Custoza. Vi si erano stabiliti per una ragione soprattutto pratica. Nel Ducato di Mantova erano sorti da tempo alcuni conventi. Dovendo far la strada a piedi, i frati avevano bisogno di un luogo dove sostare, a Villafranca, che si trovava a una giornata di cammino da Verona.
Soppresso nel 1805, il primo conventino non poté più essere riacquistato. Perciò il marchese Bonifacio di Canossa ne fece costruire un altro a sue spese. Pur donandolo ai frati, se ne riservò la reversibilità nel caso di una nuova soppressione. Una scelta felice: fu precisamente questa clausola che impedì una nuova partenza dei Cappuccini in occasione della soppressione degli Ordini religiosi nel 1867.
La presenza dei Cappuccini a Villafranca risultò, specialmente in certe circostanze, veramente provvidenziale. Nella primavera del 1630, 36.000 lanzichenecchi (corpo di fanteria mercenaria creato nel 1493 dall’imperatore Massimiliano I d’Asburgo), scesi per assediare Mantova, invasero la zona seminando devastazione e peste. I frati non temettero di sfidare la loro violenza e la loro spietata rapacità, aprendo il convento a chi chiedeva rifugio. Altrettanto accadde nel 1701, durante la guerra per la successione spagnola. E non si può dimenticare quanto avvenne nel giugno del 1866, dopo la battaglia di S. Martino e Solferino, combattuta dai franco-piemontesi contro gli austriaci. Molti feriti, abbandonati senza alcuna assistenza nei fienili, nelle cantine e nelle stalle, sarebbero morti se i frati non fossero accorsi in loro aiuto. Più recentemente, non va dimenticato che alla realizzazione dell’ospedale “Magalini”, sorto dopo la guerra, non fu estraneo il consiglio di p. Lino da Rovigo.
La chiesa dei Cappuccini, dedicata a S. Giuseppe, fu consacrata il 1° luglio 1838. Ormai ridotta a mal partito, fu restaurata e ampliata nel 1972. Nello stesso anno venne affidata ai Cappuccini la cura spirituale dell’ospedale civile e da qualche anno terminata.
Il 13 dicembre 1957, accanto al convento, fu posta la prima pietra del seminario serafico per gli aspiranti allo stato di fratelli laici (Cappuccini non sacerdoti). La stessa costruzione venne poi adibita a scuola pubblica e, dal 1993, a sede del postnoviziato cappuccino interprovinciale e sede del Biennio filosofico-teologico dello Studio teologico “Laurentianum” di Venezia. Dal 2008 il postnoviziato interprovinciale e sede del Biennio filosofico-teologico si trasferì a Cremona. Nel 2010 il postnoviziato interprovinciale passò a Milano.
Dal 2011 il convento è sede della Vicepostulazione di alcuni Cappuccini (il Beato fr. Tommaso da Olera, i Servi di Dio p. Giacomo Filon da Balduina e p. Lazzaro Angelo Graziani), precedentemente situata a Padova.
Dal 2012 parte dello stabile, precedentemente occupato dallo studentato, è stato occupato da una scuola paritaria cattolica.
[Fonte: «I nostri luoghi: cenni storici e attività attuali», in Stato personale e locale, Curia provinciale, Venezia-Mestre 2017, pp. 53-54].
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