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Dignità e fede

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TRIESTE . L’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) sotto l’egida della Ue provvede al rifornimento di alcuni prodotti – olio, zucchero, farina, pasta –, circa il 40% di quanto viene distribuito ai poveri dai frati di Montuzza. Recentemente, per continuare l’erogazione essa esige una “schedatura” ai commensali di turno.

Immediata la risposta dei Frati tramite fr. Giovannino, il responsabile: «Una cosa è certa, non faremo mai una schedatura di coloro che ci chiedono un pasto quotidianamente, esula dal nostro criterio di discrezione e di accoglienza totale. Non vogliamo togliere anche della dignità a quanti hanno veramente bisogno di aiuto per tirare avanti». Come si andrà avanti, allora? Altre iniziative, potenziamento della raccolta, aiuto delle persone e dei volontari. E poi abbiamo fede, no? Ci rivolgeremo ancor più alla Provvidenza…»

Morte di ANGELO GATTO

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Il 21 marzo è morto 95enne ANGELO GATTO, Maestro d’arte sacra, caratterizzato dal profondo senso religioso. Il critico Vittorio Galliazzo lo ritiene il maggior decoratore della pittura veneta della seconda metà del Novecento.

l repertorio delle sue opere ampia dai mosaici, affreschi, vetrate, pale d’altare agli acquarelli, graffiti, dipinti; in Italia, all’estero, in … Giappone.

Qui in Veneto, per noi, ha realizzato il mosaico dell’abside del santuario di Thiene, l’arco del presbiterio a Castelmonte, l’affresco del presbiterio di Mestre e la facciata del monastero “San Giuseppe” delle Clarisse Cappuccine, sempre a Mestre.
I funerali si sono svolti a S. Andrea di Castelfranco Veneto, sabato 24 marzo, alle ore 10.

Frati … a scuola da santa Chiara

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Novizi cappuccini in “trasferta” dal 12 al 17 marzo a Lovere (BG) per una speciale formazione clariana presso il Monastero delle clarisse.

Sorpresa grande: Chiara è stata tenera e amorevole sorella e “madre” per le consorelle di S. Damiano, ma piena anche di grande coraggio e di intrepido ardore nel difendere i valori essenziali della sua vocazione; come spiegare altrimenti il “braccio di ferro” con cardinali e papi per ottenere il “privilegio di povertà” e l’approvazione della sua Regola (prima donna ad ottenerla per un ordine femminile); la capacità di guidare spiritualmente frati, suore, principesse e regine (vedi Agnese di Boemia); influenzare centinaia di monasteri sorti in sua ispirazione in tutta Europa… Una figura dunque che nasce con la mediazione di Francesco ma poi capace di brillare di luce propria e diffondersi ovunque…Chiara nel nome, più chiara per la vita, chiarissima per i costumi… e tutto questo, da claustrale e immobilizzata per decenni dalla malattia!

C’erano anche le quattro novizie (provenienti dai monasteri di Rimini, Carpi, Bologna e Ferrara) e ciò ha permesso a tutti un fruttuoso scambio di esperienze e condivisioni vocazionali.

La cosa che probabilmente ha colpito di più è stata la possibilità di entrare negli ambienti claustrali, vivendo giornate di studio, di convivialità, di scambio fraterno e anche di lavoro; poter fare le “pulizie” assieme alle sorelle clarisse o spostare qualche pesante armadio … pregare assieme o realizzando una veglia vocazionale per i giovani del luogo… Noi novizi siamo entrati forse come un “ciclone” in un ambiente tranquillo, sobrio e accogliente, ma alla fine ne siamo stati conquistati, facendoci “sciogliere” quelle “grate” che forse avevamo nella nostra testa, zeppa di idee stereotipate sulla clausura.

Missione a … PRATA di Pordenone

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04-18 marzo: Intensa evangelizzazione per le vie di PRATA, con 17 missionari (11 frati, 3 suore e 3 laici). Guida la figura di Zaccheo e le parole di Gesù: «Devo fermarmi a casa tua» a slogan per l’annuncio.

L’accoglienza e l’apertura e la disponibilità della gente è stata davvero squisita. Una comunità dai molti doni e piena di risorse, coesa e con un’identità vivace, dinamica, ricca di iniziative, accogliente e in fermento.

A fronte ancor oggi di un profondo radicamento nei valori cristiani è in atto un salutare quanto irreversibile processo di cambiamento per cui si avverte la sfida di consegnare alla realtà delle giovani coppie e famiglie il tesoro del Vangelo.

Eventi di spicco: la Veglia alla Croce e il Concerto testimonianza della nostra Effatà Franciscan Band che, sabato, ha registrato il tutto esaurito al Teatro cittadino Pileo.

Lettori e Accoliti

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VENEZIA:

La sera del 5 marzo, nel bellissimo e “fresco” Tempio del SS. Redentore, i frati Giuseppe Attolico e Riccardo Pagot lieti in spirito e disponibili hanno assunto il Ministero del Lettorato, Alberto Dusi, Mario Ceron e Giacomo Facco quello dell’Accolitato.

A gustare l’evento ecclesiale c’erano i Provinciali di Venezia e di Milano, i confratelli del Redentore, i seminaristi diocesani e gli armeni, loro compagni negli studi teologici, e i fedeli della Giudecca.

Arte del legno

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ROVIGO: Fr. Gianmaria Fronesu, postnovizio sardo proveniente dallo Studentato di Viterbo, dal 3 feb. al 18 mar. è ritornato gradito ospite nella nostra fraternità per continuare l’apprendistato all’arte dell’intaglio su legno con il maestro fr. Gianni Bordin.

Il vasetto rotto

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Lettera pasquale del Ministro Provinciale

Carissimi fratelli,

il Signore vi dia pace

Con la domenica delle palme si apre davanti a noi la settimana santa, il brano della passione che viene proclamato è quello di Marco. Il racconto inizia con il particolare ricordo di una donna senza nome che unge il capo di Gesù, gesto che il maestro qualifica come «azione buona/bella» (kalòn érgon), mentre i presenti lo bollano come “spreco” (Mc 14,3-9). Continua leggere

Stare ad Amatrice

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Sono stato svegliato dai sassi che mi cadevano addosso, avevo i calcinacci in bocca e non riuscivo a respirare. Poi ho capito che era il terremoto”   (un abitante di Amatrice)

Con il centro storico completamente distrutto, Amatrice si nota tra le montagne e subito ti immerge in un clima completamente diverso. Ora la gente vive nelle casette, ma è angoscioso pensare a come possano sentirsi, anche a distanza di un anno. Da subito anche noi frati Cappuccini sono stati presenti, specie nella frazione di Sant’Angelo, a circa 4 km.
Oltre all’aspetto religioso veniva richiesta la nostra presenza, una presenza discreta che sapeva bene che in ogni casa nella quale entravamo era presente il dolore e il lutto per un famigliare morto nel terremoto e per la disperazione di aver perso tutto.
Se dovessi tirare le somme, sicuramente restano impressi i volti e storie di coloro che ho incontrato ma soprattutto la loro voglia di rinascita. Nonostante il tempo passato, c’è ancora tanto da fare e la loro richiesta di aiuto è ancora forte …    fr. Fabio Miglioranza

Ritiro di Quaresima

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E’ bello constatare ancora il gusto di ritrovarci insieme, salutarci, raccontarci le nostre “storie”, pregare insieme nella sincera, seppur povera, volontà di camminare nella vocazione. Ecco perché i frati si sono mossi numerosi da tutti i conventi della Provincia.

Sugli spunti offerti da fr. Pietro Maranesi si è cercato di recepire a fondo l’esperienza base che san Francesco confida nel suo Testamento: l’incontro con il lebbroso prima e quello poi con il crocifisso di san Damiano s’illuminano a vicenda: non si può amare Dio che non si vede, se non si ama il fratello che si vede (magari lebbroso, nel senso di … indigesto, fastidioso, insopportabile nel suo essere fatto così): «… l’avete fatto a Me», dice il Signore Gesù.

Il Cristo della Croce è il lebbroso-fratello, non cercato né scelto, ma donatomi dal Signore; se si vuole, nella nostra sequela Christi è la croce da prendere e, «ciò che mi pareva amaro, mi fu trasformato in dolcezza di spirito e di corpo». Così egli ricorda: «Il Signore concesse a me, frate Francesco, di cominciare a facere poenitentiam … e usai con essi misericordia».